sabato 12 dicembre 2015

Pagellone 2015

- Pilota dell'anno -
Nella mia personale classifica "il pilota dell'anno" non è quello che ha vinto e non è neanche quello che ha perso. E' quello che può essere considerato la rivelazione della stagione, quello che, al di là dei titoli aggiudicati si porta a casa una scatola di stima riversata dei suoi confronti. Un po' come se fosse il premio della critica, dove però la critica sono io.
Pilota dell'anno 2015 - Sebastian Vettel. Perchè io sono una persona malvagia, lo so. Do contro a prescindere a tutti quelli che lodano le epiche imprese di Sebastian Vettel solo perchè di rosso vestito, come se in pista non ci fosse nessun altro. Poi però capita che io in realtà abbia riconosciuto dei meriti a Vettel ancor prima che si vestisse di rosso... perchè in fondo è noto che io abba sempre ragione. Il titolo di "pilota dell'anno" arriva dopo aver convinto anche tutto il resto del mondo. Spesso si esagera, sulla stampa italiana si esagera di sicuro, però le chiacchiere stanno a zero quando si guardano i numeri: tre vittorie rubate alla Mecedes in questa stagione di manifesta superiorità del team tedesco, un debutto reattivo a bordo della nuova vettura, un confronto indelicato con il suo compagno di squadra, che (tra l'altro) è alla sua tremilionesima stagione i Ferrari, e la capacità dimostrata, ancora una volta, di riuscire ad uscire dalle situazioni complicate con un po' di spirito di umiltà ed olio di gomito. Vengono poi le note di folclore, quelle in grado di elevarlo al gradino più alto di questa classifica immaginaria: il fantomatico quadernino su cui ha preso appunti per tutto il corso della stagione e lo spirito con cui si è affacciato ad ogni conferenza stampa, in puro stile perculo nei confronti della ormai sempre più mitologica e paradosale rivalità tra Hamilton e Rosberg.
Poi ci sono tutti gli altri:
- Lewis Hamilton - 10 - Fino alla fine del mondo - Giunto al terzo titolo mondiale senza neanche troppo impegno, si ritrova oggi all'apice della sua carriera. Ha vinto il terzo titolo mondiale senz aver bisogno di lottare, faticare, combattere con le unghie e con i denti. Si è aggiudicato il titolo con tre gare di vantaggio sulla fine del mondiale: e non c'è stato Nico Rosberg o Sebastian Vettel che tenesse: il dominio è sempre stato davanti agli occhi di tutti sin dalle prime gare, quando chiunque altro è partito al rallentatore, mentre lui già finifa sul gradino più alto del podio. Ma non solo: quest'anno non abbiamo assistito solo al Lewis Hamilton sportivo e dedito al proprio mestiere: qui non c'è stato giorno che passasse che non siamo andati dietro a qualche sua stravaganza, qualche suo passo falso, qualche diavoleria inventata ad arte per non sembrare una persona normale e posata. Il jet privato, i capelli ossigenati, i balli al carnevale di Rio con Rihanna, la mole di figa che frequentava quotidianamente il suo lato del box, la rincorsa all'ultimo social network, sia per sè che per i cani. L'anno scorso non mi ero sentita di attribuirgli il massimo dei voti solo per questo suo atteggiamento fuoripista, quest'anno: al diavolo i moralismi! Non solo ha cambiato fuso orario tre volte a settimana negli ultimi 9 mesi, non solo non si è lasciato sfuggire una sola occasione per fare baldoria in grande stile, non solo è giunto a tatuarsi ogni centimetro quadrato del suo corpo: giunto in pista non si è fatto sfuggire un colpo. Non c'è stata volta in cui è sembrato impreciso, distratto, fuoriforma. Onore al merito per essersi gettato alle spalle i tempi della Pussycatdoll e delle sbandate conseguenti.
- Nico Rosberg - 8 - Ruggine -  La mia opinione su Nico Rosberg negli anni non è mutata: l'ho giò detto e lo ripeto. Sono una super fan girl di Nico da tempi non sospetti e se l'anno scorso è riuscito finalmente a far maturare a puntino il suo talento e a dimostrarlo al mondo, quest'anno qualcosa ha scricchiolato. Un anno fa eravamo qua a piangere per le disgrazie del gran premio di Abu Dhabi. Perchè ci poteva anche stare che fosse Hamilton a vincere il mondiale ma che Nico non avesse neanche il modo di combattere all'ultima gara sembrò evidentemente un'ingiustizia bella e buona. Non gli fosse saltata la vettura due volte nelle ultime tre gare, chi può dirlo cosa sarebbe successo? Forse oggi racconteremmo una storia diversa? La storia con i se e con i ma non la si può scrivere, tutto quello che si sarebbe dovuto fare era riprendere quest'anno con lo stesso ritmo e la stessa precisione con cui ci eravamo lasciati. Eppure così non è stato: non si è stati in grado di reagire con il giusto tempismo all'arroganza del compagno di squadra che ha preteso di imporsi sin dal primo istante. Quando Nico l'anno scorso a Monza cannava per due volte di fila l'ormai famosa chicane, all'ungando per la via di fuga e lasciando passare senza troppe difficoltà l'ex amico e rivale, fu immediato pensare che fosse un gesto in qualche modo obbligato dalla squadra per fargli scontare il prezzo delle sue bravate: ci insospettì vederlo compiere un errore, anzi, due errori nel giro di così poco tempo, dopo che per l'intera stagione si era sempre rivelato molto più preciso ed implacabile di Lewis. Quest'anno questa precisione e questa freddezza è decisamente venuta meno: Lewis ha giocato la stessa ed identica carta che altri anno giocato nei suoi confronti quando era mentalmente un po' più instabile. Quando ha voluto ha dimostrato ancora una volta le proprie potenzialità... il problema è che spesso e volentieri non ha voluto. Ecco.
- Nico Hulkenberg - 7 - Tu chiamale se vuoi... piroette - Eppure ha vinto la 24 ore di Le Mans. Sembrano ormai lontani i tempi in cui dominava la 24 ore di LeMans e tornavva in pista come l'eroe dei due mondi. Ora in pista c'è... solo che sembra aver intenzione di vivere di rendita. Complice una certa ritrosia da parte dei team maggiori di accasarselo, da quando ancora una volta ha dovuto riconfermare il proprio impegno in Force India ha deve aver deciso che è tutto inutile impegnarsi a dare spettacolo in pista... quindi ha iniziato a piroettare a più non posso, a compiere un gesto di pivellaggine dietro l'altra, a schiantarsi a muro ogni volta che si presentava la giusta occasione. Poi però stato chiamato da Sebastian Vettel per sostituire l'eroe dei due mondi alla Race of Champions: e fu nuovamente autostima. Andando ad analizzare da vicino i risultati, tra l'altro, si può notare che il motivo per cui la gara a squadre non è stata dominata in grande stile dalla Germania, come nei fasti precedenti, non gli si può neanche imputare più di tanto: il testa a testa finale parla chiaro. Hulk ha battuto il rivale inglese, Vettel no... poi, secondo la logica, di cui si è già discusso, per cui il regolamento della Race of Champions non è ben chiara a nessuno alla fine ha trionfato il Team Inghilterra 1. Ecco: diciamo che il 7 c'è solo perchè da qualche parte in lui un barlume di potenzialità lo si vede. Gli prevedo una carriera modello Jenson Button: dopo un trilione di anni nell'anonimato, nel momento in cui sembrerà non esserci più spazio per lui di culo raccoglierà un seggiolino abbandonato, riuscirà a vincere un titolo mondiale per poi ricadere nell'anonimato ma con la gloria che si riconosce ai soli veterani di guerra.
- Kimi Raikkonen - 6 - C'è da spostare una macchina - Quale sia il ruolo effettivo di Raikkonen nella moderna Formula 1 ancora nessuno lo sa. Nel mondo in cui tutti i piloti dimagriscono a vista d'occhio nella speranza di non sforare i limiti di peso imposti per le vetture, lui è l'unico che è sempre visibilmente più gonfio di giorno in giorno. Il novello paparino è da un pezzo che dimostra chiaramente di farlo solo per portare a casa la pagnotta fine mese: giusto un paio di anni fa, mica per niente, non appena la Lotus aveva smesso di passargli denaro contante si era inventato un fantomatico dolore alla schiena e si era ritirato dalle scene a due gare dalla conclusione. Oggi ha chiaramente un bambino a cui pensare: mica può permettersi di lasciarlo per strada: finchè la barca va la lascia andare... poi però fa il minimo necessario per non consumare tutte le energie in pista. Nelle rare occasioni in cui ha avuto voglia di portarsi la pagnotta a casa ha anche dimostrato che a 36 anni (e non sentirli) potrebbe ancora valere qualcosa... giusto il minimo per portarsi a casa la sufficienza politica... poi però è altrettanto vero che in Ferrari amano avere una seconda guida figurativa. Il confronto con Vettel è stato impietoso, certe sviste in pista potrebbero stare a significare che è giunto l'attimo di appendere il cappello al chiodo. Invece no: contratto rinnovato per un altro anno.
- Fernando Alonso - 4 - Oltre alle gambe c'è di più - In altre occasioni, data la mia risaputa antipatia per il personaggio, mi sono astenuta dall'inserire il suo nome. Quest'anno però non reggo: il commento tecnico finale ci vuole assolutamente. Una vera prima donna: non per classe, eleganza e stile... Voto 4, netta insufficenza in pista per le "palle" che si è portato dietro sin dalla prima gara. Cioè, la seconda, perchè alla prima era ancora fulminato sulla via di damasco e fingeva di aver perso la memoria. Da quel momento è stato tutto un eterno lamentarsi, come se in pista ci fosse solo lui e come se gli fosse dovuta una buona posizione, onde evitare la lesa maestà. Il problema è che la sua caratteristica fortuna quest'anno gli ha giocato un bruttissimo scherzo: non si sa bene che fine abba fatto ma lo ha lasciato a navigare in pessime acque. Però c'è modo e modo: in team radio ne ha detta una più della luna. C'è stata la fase "questa macchina non va bene per me", la fase "non parlo con Paola Saluzzi", la fase "GP2! GP2! GP2!", la fase "quasi quasi il prossimo anno cambio team" fino all'apice della creatività degli addetti stampa "mi prendo un anno sabbatico".
- Marcus Ericcson - Chi? - Applausi per Ericsson - Un minuto di applausi e standing ovation per Ericsson, perchè un ruolo in questa stagione lo ha avuto pure lui. Persino lui. Giunto a 9 punti in classifica finale ha un solo e grande merito: averci chiarito una volta per tutte il vero perchè dei piloti paganti. Con i suoi 9 punti iridati è stato l'unico (e ripeto UNICO) pilota a essere messo peggio dei due McLaren boyz. Peggio di lui ci stanno solo, per ovvie ragioni, i tre Manor, ma fanno parte di un campionato a parte e non li tengo neanche in considerazione. Ci deve volere impegno. Per dire: anche il suo compagno di squadra se ne è portati a casa tre volte tanti.
- Pastor Maldonado - Di cosa stiamo parlando? - Su 19 gare ne ha portate a conclusione 10. La matematica non gioca a suo favore. Un'eterna lotta con la bandiera a scacchi che, per amore di cronaca, non è andata sempre persa per colpa sua. La maggior parte però sì, circostanza che ormai è andata più a creargli un personaggio che non a danneggiargli l'immagine. Anche le volte in cui è giunto al termine non è andato più avanti di una settima piazza e per questo è stato lautamente compensato con una conferma anche per il prossimo anno.
- Max Verstappen - 5 - Notte prima degli esami - E' stato il pilota di cui si è parlato di più prima che salisse in macchina che non nel momento in cui l'ha fatto per davvero. Il fatto che fosse ancora minorenne al momento dell'ingaggio non è andato giù a molti, soprattutto a quelli che stanno invecchiando nelle serie minori nella speranza di una promozione, ancor più a quelli che sono stati obbligati a fare la gavetta (giustamente). Qui si è parlato di dare tra le mani di un ragazzino un'arma impropria (come può essere una vettura di Formula 1): non aveva ancora la barba che già possedeva una super licenza. Non aveva ancora la possibilità di guidare in strada che già lo poteva fare in pista. Tre giorni dopo la sua superlicenza hanno cambiato le regole... ma ormai il danno era fatto ed il ragazzino è sceso in pista. Da capro espiatoio di tutti i mali del mondo è diventato il nuovo Dio sceso in terra, probabilmente solo per giustificare il fatto che ormai fosse lì. Un padre onnipresente al box ed una buona dose di presumera: gli ingredienti giusti per fare un campione del mondo ci sono tutti... il fatto è che qua si sta esagerando un pochino. Nella gioia e nell'emozione generale per avergli visto compiere due sorpassi, che per la cronaca sarebbero anche due in più di quelli con cui Alonso ha vinto i suoi titoli mondiali, si sono già dimenticate tutte le facciate contro il muro prese, le volte in cui non ha tenuto presente gli ordini di scuderia e tutte quelle in cui, in un modo o nell'altro, non è stato in grado di portare a casa la gara. Se il talento c'è non si sarebbe di certo consumato se fosse rimasto ad aspettare un altro paio di anni, per quanto mi riguarda: rimandato a marzo. Nella speranza che abbia il tempo di rivedere bene le regole e capisca che potrebbe anche essere una cosa interessante rispettarle.

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