domenica 11 settembre 2016

I dieci fatti buffi di Italia 2016

1. La falsa partenza di Lewis Hamilton. Le teorie cospirative in questo preciso istante sono di due tipi diversi, principalmente. Da un lato c’è quella che vuole la Mercedes voler dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, ovvero un colpo a Nico ed uno a Lewis, in modo da farli essere tutti e due moderatamente motivati, parzialmente felici ma non far essere scontento nessuno per vivere felici e contenti sino alla fine della stagione. Ed anche per le prossime stagioni. A meno che Hamilton non si voglia prendere un anno sabbatico… what? Questa credo che sia la solita cazzata para-giornalistica. Secondo i complottari affiliati a questa teoria, ovviamente, la Mercedes ha dovuto tentare di mettere un bastone fra le ruote del campione inglese perchè Rosberg potesse recuperare su di lui un po’ di terreno, già che siamo solo a metà stagione. Più o meno. La seconda teoria vede, anch’ella probabilmente, la complicità della Mercedes, ma in modo più subdolo, o comunque per un fine più grande: quello di non far morire di noia gli spettatori che, di stare a vedere una Formula 1 dove il vincitore è già stato designato con 8 gare di anticipo, potrebbero non averne per le palle. Ecco, l’ho detto. In ogni caso non c’è verso che Hamilton possa aver sbagliato la partenza. Perchè lui non sbaglia mai. Bah, questa veramente non l’ho capita. 
2. Giro veloce per Fernando Alonso. La Formula 1 è uno sport allo sbando quando guardi i risultati finali e ti rendi conto che il giro più veloce della gara lo ha compiuto uno che ha finito la gara in 14esima piazza, incapace di finire costantemente in zona punti, su una vettura che fa acqua da tutte le parti.
3. Perez spaventato da Verstappen. Il Belgio è ancora impresso nelle menti di molti. Soprattutto di quelli che, quando vedono Verstappen dallo specchietto retrovisore hanno l’ordine di scuderia di fare i bravi e non tentare di opporsi. Perchè chi si oppone è perduto. Spesso non può chiedere neanche un termine di grazia che viene mandato a sbattere contro un muro. E deve essere stato proprio nella prospettiva di questo scenario che Perez, quando ha visto che Verstappen voleva superarlo, non solo non ha tentato di resistergli, ma è andato nella via di fuga, ha fatto il giro largo, non gli ha lasciato veramente tempo di compiere un sorpasso, gli si è smaterializzato tra le mani per accodarsi in tutta calma. Perchè è meglio perdere una piazza che prendere tre punti in fronte.
4. Button ed il sorpasso di prepotenza su Alonso. Jenson Button ha la fisiologica capacità di riuscire a fare qualcosa di buono solo quando ne vale la pena. O quando gli va. Se non gli va perde interesse e prepara il suo miglior disappointed da rilasciare in intervista. Se gli va non le manda a dire. Che poi è finito in 12esima piazza comunque, ma almeno ha dimostrato di ritirarsi in un momento della sua carriera in cui qualcosa da dire, forse, lo aveva ancora. Solo che non c’è più tempo. Quindi ciao. Ciao a tutti, ciao anche a Fernando Alonso, superato con decisione. Che ha provato anche a ri-compiere il sorpasso, anche con DRS bello aperto e spalancato. Ma non c’è riuscito. Perchè Alonso con i sorpassi non ci ha mai saputo fare.
5. Il profilo ufficiale Renault… che si è addormentato.
6. Le grosse grasse risate di Fernando Alonso. In questa top 10 si parla un po’ troppo di Alonso per i miei gusti. Però si sa quanto Lui ci tenga ad essere sempre al centro dell'attenzione e io, quando ho poco di cui parlare, come in questo week end, mi aggrappo un po' a tutto e vado a grattare il fondo del barile. Quindi eccoci qua un'altra volta con le sue prodezze... in team radio. Sempre perchè lui è quello che da due anni minacia di volersene andare ma è sempre in mezzo ai piedi. Per dimostrare il proprio scontendo anche questa domenica ha dovuto prendersela con il proprio ingegnere, reo di avergli fatto l'elenco di quelli che erano presenti davanti a sè. Anche perchè era appena precipitato 14esimo dopo un sorpasso di Grosjean. Grosjean. La risposta rapida, veloce, internazionale ed immediata: una fragorosa risata. Una risata talmente grassa che non credevo possibile sotto a quel casco.
7. Seb Vettel ed il cappellino sbagliato.
8. Bobo Maroni on the podium. Vedere Bobo Maroni sul podio che stringe la mano a Lewis Hamilton per me è un po’ come vedere la Clerici in un film di Martin Scorsese che prepara le lasagne. Bruciandole. Perchè la Clerici non ha mai imparato a cucinare, neanche dopo 15 stagioni di Prova del Cuoco. E' strano. Molto più strano che sapere Bobo Maroni presidente di Regione Lombardia. A quello un po' ci siamo abituati. Quando lo si vede spuntare, e lo si vede da lontano con quegli occhialetti, in contesti internazionali di questo tipo è facile rimanere disorientati. Un po' come dev'essere rimasto disorientato Lui quando si è reso conto che con due tedeschi e ariani sul podio, avrebbe dovuto consegnare la coppa proprio... all'altro. Per tentare di sopperire all'imbarazzo del momento, ha deciso di prendere posizione con la mossa da GGGiiiovane del giorno: si è lanciato davanti ai tre ed ha tentato il selfie of the day... ma è stato annaffiato dall'apertura dello champagne.
9. ZZZzzzz
10. ZZZzzzz… ma che davvero?

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