- Bottas insiste: pronto a battere Hamilton -
Povero piccolo ed ingenuo finlandese: forse non ha letto bene le scritte in piccolo nel rinnovo del contratto. Lui ancora crede nei miracoli, finge disinvoltura nella gestione dei rapporti interni con il team, non manda a spigolare il compagno di squadra ogni volta che questo fa partire live instagram a casaccio. Dite che non ha veramente capito che il suo ruolo è quello della buona spalla o finge sicurezza per potersi ancora guardare allo specchio alla sera quando torna a casa?
Il problema è che Nico Rosberg ha fatto passare il messaggio sbagliato a tutte le seconde guide del mondo, ha fatto credere che una seconda guida si può emancipare e far meglio della prima... ma nell'indole stessa della seconda guida il fatto che non possa farlo.
Certamente la sua passata stagione non è stata completamente da buttare via, due vittorie, una delle quali regalata per pompargli l'ego, ma nessuno gliela potrà mai andare veramente a contestare. Quindi: due vittorie che, al netto delle polemiche, hanno dimostrato quello che in molti continuano a non aver ben chiaro. Le seconde guide non devono essere scarse, le seconde guide non possono essere completamente schiappe o perdono la loro funzione. Devono aiutare la prima guida, devono supportarla, farla passare quando necessario, ostacolare i terzi quando si presenta l'occasione. Se si piazza statisticamente ad almeno 5 piazze di differenza non serve a niente. Deve riuscire a tenere il passo... ma un po' meno. Altrimenti si montano la testa... e se la sfasciano quando va male! Ciao Mark.
- McLaren: pronti all’idea di un ritorno di Hamilton ... e ad una nuova battaglia con Alonso -
Apprezzo da morire questo nuovo gioco del fare i conti senza l'oste. Perchè io ne sono piuttosto certa che in McLaren sarebbero davvero felici di far rientrare dalla porta d'ingresso Lewis Hamilton... ma Hamilton rientrerebbe mai in McLaren?
Certo, nessuno dovrebbe mai rinnegare il proprio passato e, a quanto mi risulta, Hamilton non l'ha mai fatto. In McLaren ha vinto il suo primo titolo mondiale e nella factory è cresciuto, ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Quello della Grande Guerra con Alonso è stato il suo esordio, la strada era ancora tutta in salita e, prima di iniziare, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che ci sarebbe stato qualcosa da perdere. Nel frattempo ci sono stati altri 3 titoli mondiali conquistati altrove, dopo anni buttati al vento in McLaren, per non parlare del lento ed inesorabile declino del team inglese che, ogni volta che promette l'inzio di una nuova era, in realtà, vede poi le cose andare sempre peggio. Allo stato dell'arte, davvero Hamilton potrebbe voler rientrare in McLaren? A far cosa? Ma piuttosto la pensione!
In questi anni si è capita veramente la differenza tra Hamilton ed Alonso: la capacità di guardare in prospettiva. Alonso è sempre stato accecato dalla volontà di andare a vincere, vincere tanto, vincere subito e se non gli fate vincere qualcosa sbatte la porta e se ne va altrove. Ditelo alla McLaren primo tentativo, ditelo alla Renault secondo tentativo (anche se qui, prima della porta, ciò che è stato sbattuto - a muro - è stato Piquet Jr, ma la ragione era la stessa), ditelo alla Ferrari. Ogni volta è andato là dove, secondo le regole dell'anno passato, avrebbe potuto avere migliori opportunità di fare qualcosa di buono. Hamilton, diversamente, le scelte le ha fatte guardando al futuro: nel momento in cui è passato in Mercedes questi non stavano concludendo un granchè, neanche grazie allo ZioMickey, ma era un team in crescita e questo, alla fine, ha ripagato.
- Gridgils in pensione -
Un piccolo passo per un ombrellina, un grande passo per l'umanità.
Definiamo il concetto di "ombrellina". Ragazza, giovane, avvenente, spesso poco vestita, anche se usi e costumi locali spesso impongono un po' più di discrezione, il cui ruolo principale è quello di piazzarsi davanti o di fianco alle vetture sulla griglia di partenza per il sollazzo altrui. Fine.
Il termine più corretto, infatti, non sarebbe neanche più quello di "ombrellina" perchè qui non si regge alcun ombrello. L'idea è quella del pilota, macho, virile e vigoroso, l'eroe che sta per scendere nell'arena a prendere il toro per le corna, con tutto il suo harem intorno.
In un mondo e in un'epoca in cui tanto ci piace lavarci la bocca con il concetto di parità dei sessi, emancipazione, girlpower di qua e girlpower di là, nella pratica buttiamo tutto alle ortiche. Finalmente, dopo decenni di battaglie combattute sin dalle nostre nonne, qualcosa inizia a smuoversi anche nell'ambito di uno degli ambiti più uomo-dominati della storia. Non c'è verso di vedere un pilota donna, dico un pilota "vero", uno di quelli a cui danno per davvero la possibilità di portare in pista una vettura e non servono solo a fare le foto di copertina, ed anche per quanto riguarda tecnici, ingegneri, meccanici, cronisti avranno, a spanne, una percentuale femminile del 3%. Quantomeno si è scelto di voler dare un messaggio: basta con le donne oggetto: diamo loro una vera professione!
Piccolo intervento a sostegno di Mr Quest'anno Vinco Io, le vittorie a suo nome sono tre, non due. ;-)
RispondiEliminaUn'impresa talmente memorabile che... OPS! no, vabbè...
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