Domani è un altro giorno è l'appuntamento dalla cadenza annuale volta a premiare (con il mio personale riconoscimento) l'eroe della stagione. Colui che ha lasciato il segno, non solo nella storia della massima serie dell'automobilismo, ma anche e soprattutto sulla fiancata di quelli che lo circondano, sui muretti o sui guard rail. Insomma, coloro che hanno lasciato una traccia indelebile del proprio passaggio.
-:- . -:- . -:-
- Ferrari aka domani smetto
- RedBull... confusi e felici
- Williams... vengo anch'io, no tu no!
-:- . -:- . -:-
And the winner is
RedBull
Confusi e felici.
Sarebbe tanto bello capire esattamente cos'è che all'interno della RebBull è venuto a mancare da, ormai, qualche anno di troppo a questa parte. Al momento del loro debutto in Formula 1 sembravano non avere rivali. Qualche anno di adattamento per poi partire a spron battuto verso quattro anni successi ininterrotti. Quattro anni di successi in cui la superiorità si è rivelata una delicatissima questione di equilibri. Li ha sicuramente aiutati la questione meccanica, ma i piloti ci hanno messo del loro. E per "i piloti" intendo Vettel.
E non è una strana coincidenza che il pilota domani è un altro giorno of the year sia proprio lo stesso SebVettel?
Non è preciso dire che quell'equilibrio sia venuto a mancare con la dipartita di Vettel perchè, a conti fatti, già la sua ultima stagione in RedBull qualche cenno di precarietà già si era palesato, ma le cose sono decisamente andate a rotoli negli anni successivi.
Forse l'inizio della fine è veramente scaturito da quel famoso furto di trofei in Milton Keynes. Non so quanti ancora si ricordino di questa storia ma correva l'anno 2014 e credo che l'intera vicenda sia ancora avvolta dal mistero. Era quel meraviglioso momento della storia in cui Seb Vettel stava facendo finta di non andarsene indispettito e scontento dalla Red Bull dopo una stagione precaria conclusasi amaramente a bocca asciutta. La metafora non è tirata fuori invano perchè mentre la sua bocca era asciutta come il deserto del Sahara per non essere riuscito conquistare neanche una vittoria nell'arco dell'intera stagione, negli stessi momenti Ricciardo se ne stava portando a casa ben tre. Lo stesso Ricciardo che qualche anno dopo è diventato famoso per i suoi shoey, una roba molesta e assolutamente stomachevole che, a conti fatti, oggi non mancano più a nessuno.
Conclusasi la stagione e venuto meno il diritto di indossare gli abiti griffati, SebVettel se la girava per quel di Milton Keynes facendosi foto con tutti, fingendo di voler portare sempre nel cuore quegli anni nel team e fotografandosi davanti alla grande vetrina dei trofei esposta all'ingresso. Pochi giorni dopo dei misteriosissimi ladri sono entrati nello stabilimento, hanno sfondato la porta e si sono portati via solo e soltanto gli stessi trofei. E nient'altro. Qualche tempo dopo parte di quell'amaro bottino fu trovato in fondo ad un lago nelle vicinanze, l'altra metà sparì per sempre. Io non credo neanche di voler andare ad approfondire se quelli ritrovati fossero quelli con il nome di Webber/Ricciardo alla base ma faccio finta di niente, sorvolo sulla questione e riprendo il discorso da dove lo avevo interrotto prima di questa lunghissima parentesi.
Quindi stavamo dicendo: la situazione ad un certo punto è andata definitivamente a rotoli. Talmente a rotoli che sembrano non sapere bene neanche loro in quale direzione stiano tentando di muoversi. Ricciardo primo pilota, però forse no. Avanti Kvyat, indietro Kvyat, Verstappen sì, Verstappen non ancora, però Verstappen for life. Verstappen presidente di tutto il mondo e, dulcis in fundo, Gasly avanti, Gasly indietro, Albon: a noi! Tutto questo limitandoci alla sola gestione Red Bull, favendo finta di ignorare la questione Toro Rosso come se facesse davvero parte di un'altra parrocchia.
- Baharain. Gasly ottavo ed anonimo, Verstappen quarto dopo aver tentato di salire sul podio in zona cesarini come alla precedente occasione ma aver incontrato una Safety Car di troppo.
- Cina. Verstappen incomincia a piroettare su se stesso ancora prima di concludere il giro di ricognizione e il padre, dal box, ha iniziato a quel punto ad annotarsi le ragioni per le quali il figlio sarebbe dovuto andare a letto senza cena anche quella sera. Alla fine dei giochi, dopo un raffinatissimo gioco di strategie, undercut sperati ed undercut mancati, Verstappen quarto, Gasly - che probabilmente stava incominciando a prendere le misure - sesto.
- Arzebaigian - A dieci giri dalla fine alterni destini in casa Red Bull: da un lato Gasly, che trionfalmente stava chiudendo in sesta posizione pur essendo partito dalla pit lane, si spegne ed è costretto a parcheggiare la sua auto, dall'altro Verstappen che si sveglia. Inizia a macinare giri veloci su giri veloci e recuperare tutto il ritardo su Vettel... ciò nonostante non migliorando neanche di una piazza e chiudendo, anche questa volta, in quarta piazza.
- Spagna. Verstappen terzo, imbambolato tra le Mercedes e le Ferrari, Gasly sesto giusto per poter dire che è in un top team.
- Monaco. Verstappen torna ad essere finalmente l'eroe che tutti stavamo aspettando: si scartavetra in pista con Bottas e viene sanzionato con soli cinque potentosi secondi da scontare dopo il traguardo.Decide quindi di attaccarsi alle chiappe di Hamilton, in testa, per tutti i 70 giri che hanno preceduto la bandiera a scacchi. E' stato certo di poter sorpassare e guadagnare più di quei cinque secondi ma infelicemente ha scoperto di essere caduto nel trappolone dell'inglese che, per almeno metà gara, ha urlato in team radio improperi circa la pessima scelta di pneumatici e la cattiva salute degli stessi. Verstappen non si è tenuto neanche per un attimo ma, ciò nonostante, giunto secondo ed arretrato quarto, senza podio e senza onore. Gasly quinto.
- Canada. Gaslì ottavo, Verstappen quinto... ma con tutto quello che è successo in pista delle loro sorti non è interessato niente a nessuno.
- Francia. Gasly decimo, Verstappen quarto.
- Austria. E' prima fila per Leclerc e Verstappen... e poi arriva la domenica e Verstappen non parte! Hamilton, subito dietro, è costretto allo slalom mentre il giovane RedBull scivola settimo e/o nel paese delle meraviglie. Tra sorpassi, strategie box e quant'altro, la gara sembrano volersela portare a casa le seconde guide, Leclerc e Bottas, con Hamilton e Vettel a guardarli da lontano. A metà gara Verstappen è stato in grado di piazzarsi stabilmente tra il primo e il secondo gruppo. Al 55esimo è attaccato al deretano di Bottas quando all'improvviso un brivido lungo la schiena. "I'm losing power guys!". Il Team Radio del terrore rivelatosi ben preso una ciatronata alla Hamilton, dimostrando così di aver imparato la lezione, perchè un secondo dopo si pappa Bottas e si mette all'inseguimento di Leclerc con un vantaggio di gomme calcolabile intorno ai 10 giri. In testa Leclerc e Verstappen riescono a duellare con una precisione tale che non mi sarei ma aspettata da nessuno dei due. Il gioco del fair play, tuttavia, deve aver stufato in fretta il buon vecchio Max che, alla fine, si scazza, sportella Leclerc un po' più in là, come nelle sue migliori tradizioni, e si prende il primo posto.
- Gran Bretagna. La vittoria austriaca deve aver risvegliato la Red Bull dal torpore in cui sembrava essere precipitata e finalmente si rende protagonista di una gara davvero partecipata... anche se partecipata alla maniera di Verstappen. Partito quarto ha dimostrato per buona parte della gara di poter giocarsela con i top team, probabilmente non avrebbe vinto ma il podio sarebbe stata a sua portata di mano se al 38esimo giro Verstappen non avesse deciso di sorpassare Vettel che, di tutta risposta, lo prende in pieno e manda entrambi a raccogliere violette e bordo pista. Tutti sotto investigazione mentre le due vetture zoppicanti tornano in pista: tra i due è a Verstappen che va un po' meglio: chiude quinto 5° dietro a Gasly andando anche a togliere al compagno di squadra quest'ultima maledizione.
- Germania. In Q2 power loss per Verstappen che lo obbliga a rientrare ai box, anche se alla fine della giornata si qualificherà in seconda posizione al fianco di Hamilton. Gara bagnata gara fortunata. Partiti sotto la pioggia, al 17esimo giro opta già per una gomma da asciutto che lo porterà a piroettare in pista e bestemmiare in team radio in almeno tre lingue differenti. Il destino Red Bull sembrava già votato a favore con l'auto sabotaggio del sabato di entrambe le Ferrari e decisamente ha incominciato a sorridergli nel momento in cui anche in Mercedes, in gara, è scoppiato il caos. Con un Hamilton che finisce a muro, rientra ai box cogliendo tutti impreparati, viene sanzionato per aver tagliato la pista e nuovamente per aver guidato troppo lentamente in pit lane, piroetta in pista, rientra per cambiare gomme altre duecento volte... e dio solo sa cos'altro averebbe avuto in serbo per lui il cielo se la gara ad un certo punto non si fosse conclusa. In tutto questo delirio Verstappen riesce a scivolare in prima piazza e tenersela. Tutto questo mentre Gasly a pochi giri dalla fine spiatellava la propria vettura contro quella si Albon costringendosi al ritiro.
- Ungheria. Pedina impazzita of the race: Verstappen, forse galvanizzato dalle due vittorie stagionali e decisamente intenzionato a portarsi a casa questa prima fantomatica pole position. Missione compiuta e mantenuta anche in gara. Almeno per un po'. Almeno finchè Hamilton, stato alle sue spalle fino a quel momento, non ha deciso che fosse giunto l'attimo per dimostrare la superiorità dell'esperienza. Al 40esimo giro, infatti, le Mercedes hanno tentato il tutto per tutto con un nuovo cambio gomme per Hamilton che rientra tranquillamente nella stessa seconda posizione a 15 secondi di ritardo con 15 giri alla conclusione. La matematica non mente: per poter anche solo pensare di tentare il sorpasso deve recuperare più di un secondo a giro. That's hammer time! E sorpasso fu a 4 giri dalla conclusione mentre di Gasly, perso nelle nebbie della sesta piazza, non si avevano più tracce.
- Belgio. L'estate portò subbuglio e decisioni maldestre. Lo sanno tutti che in vacanza non andrebbero mai decisi folli cambiamenti ma... eppure è così che la Red Bull in Belgio è scesa in pista con Verstappen, come al solito al suo posto, e Albon, promosso dalla seconda linea. E fu così che Verstappen portò a casa il primo ritiro dell'anno mentre Albon chiudeva in quinta posizione... proprio là, là dove Verstappen celebra il suo secondo o terzo gran premio di casa della stagione festeggiandolo alla grande. In qualifica il motore fa le bizze e deve tornare ai box, anche se alla fine riesce a tornare in pista per concludere e superare la sessione di qualifiche, mentre in gara prende in pieno Raikkonen e, un attimo dopo, le barriere protettive.
- Italia. Albon sesto e Verstappen ottavo dopo una gara trascorsa in esilio grazie a strategie fallimentari e scelte strategiche di dubbio gusto.
- Singapore. Verstappen timidamente in seconda fila pronto a ricordare alle due ferrari davanti a sè chi eravamo e che potremmo ritornare anche se alla fine la realtà è sempre molto più deludente delle aspettative. Alla fine Verstappen terzo, Albon sesto ma non chiedetemi come siamo arrivati a questo punto.
- Russia. A dieci giri dalla fine Verstappen aveva scongiurato ognuna delle sue sfighe di giornata e si piazzava comodamente quarto mentre il suo compagno di squadra, sentendo il seggiolino tremargli sotto al sedere, si prendeva di prepotenza la quinta piazza dietro di lui trovando una propria stabilità a 25 secondi di distanza. Hamilton viene messo in allarme dal suo team: quei 25 secondi porteranno sicuramente Verstappen a portarsi a casa il punto. Leclerc a due giri dalla fine avvisa il team: prima un giro lento poi punterà al giro veloce. Anche lui viene messo in guardia: lascia perdere che ora Verstappen cambia gomme! Leclerc non ci sta, vuole sapere quanto ha fatto Hamilton per migliorarlo, Hamilton nel dubbio migliora il suo... passano altri giri... e Verstappen non rientra a cambia gomme! Fine della storia triste.
- Giappone. Leclerc torna a fare a sportellate con Verstappen, il RedBull piroetta, finisce in coda al gruppo poi si rompe le balle di quella monotonia e si ritira. Tutto questo mentre Albon conquista la quarta piazza.
- Messico. Tutto ebbe inizio con Bottas si scartavetra contro il muro, distrugge mezzo circuito, la sua intera vettura e anche il sensore della FIA che, per questo motivo, non riesce a calcolare i tempi dell'ultimo settore: lì per lì diamo per buono il fatto che tutti abbiano alzato il piede celebriamo la pole di Verstappen e, dopo esserci accertati che Bottas non si sia fatto niente, ce ne andiamo tutti a casa maledicendo la sua goffaggine. Poi arrivano le dichiarazioni di Verstappen, l'attimo di goliardia per cui ammette di non aver rallentato neanche per sbaglio per non rischiare di perdere la pole... ed è così che perde la pole dopo esser stato convocato nei suoi uffici dal Preside e aver vinto il premio furbacchione of the year. In gara allo spegnimento dei semafori tutti sono andata a toccarsi con tutti, i ferrari tra di loro, Hamilton con Vettel e, soprattutto, Hamilton con Verstappen finendo entrambi fuori pista a raccogliere margheritine e dei campi. Da quel momento in poi Verstappen è andato al contatto con chiunque altro in pista, è finito ultimo dopo esser dovuto rientrare ai box per cambiare musetto e, sorpasso dopo sorpasso, contatto dopo contatto, è persino riuscito a rientrare in una posizione dignitosa... cioè sesto. Tutto questo mentre Albon, un filo più timido, senza farsi vedere da nessuno ha chiuso in quinta piazza.
- Stati Uniti. Tecnicamente Verstappen terzo e Albon quinto ma, visto il mondiale aggiudicatosi comunque da Hamilton, visto Vettel salire verso il podio solo per andare ad abbracciarlo, visto che persino Bottas, che quella gara l'ha vinta, è passato inosservato, direi che di questo podio non se ne non fatti un granchè.
- Brasile. Chiama una gara imprevedibile ed ecco lì che ti spunta dal nulla una vittoria di Verstappen. E' così che vanno le cose dall'era dei tempi, ed ecco come vanno ancora oggi. Il primo segnale lo avremmo potuto cogliere al momento della pole. In gara tenta di tenere ferma la propria posizione lottando sino all'ultima folle strategia con Lewis Hamilton, con l'intero team in mood remi in barca. A 10 giri dalla fine la vettura di Bottas di ferma a bordopista, Hamilton tenta di non far prendere il largo a Verstappen, questo si lagna perchè Hamilton, dal suo punto di vista, non sta rallentando abbastanza, anche se di fatto fanno gli stessi tempi. Solo a questo punto, si decide di far scendere in pista la Safety Car. Tutti entrano a cambiar gomme... ma tutti tranne Hamilton che tenacemente resta aggrappato alla prima posizione. Al rientro della SC Verstappen si mangia Hamilton ma non è il problema principale di questa ripartenza. Le due ferrari finiscono epicamente al contatto, nuova SC. In Mercedes definitivamente non capiscono più nulla, fanno rientrare Hamilton e virtualmente sul podio si trovano Verstappen, Albon e Gasly! Al rientro della SC, a due giri dalla fine, Hamilton tenta il colpo finale, andando al sorpasso di Albon che, ancora una volta, tenta di farlo fuori. Hamilton ne uscirà ammaccato, Albon in testacoda, Gasly passa avanti, Hamilton può riprendere la sua corsa e a fine gara si prenderà anche la colpa dell'incidente.
- Abu Dhabi. Verstappen e Leclerc lottano per la seconda piazza e, ideologicamente, per la terza nel mondiale, con un Verstappen che tenta una strategia alla Hamilton: lamentare problemi random in team radio ma andare avanti a guidare come se non ci fosse un domani. La strategia a quanto pare paga perchè alla fine ha chiuso in seconda piazza. Albon sesto.
-:-
- Piloti già premiati (click sul link per andare alla premiazione):
- per l'anno 2018 - Valterri Bottas ... sull'orlo di una crisi di panico
- per l'anno 2017 - Max Verstappen ... una quotidiana guerra con la razionalità
- per l'anno 2016 - Lewis Hamilton ... sconfitto nella sua battaglia più dura, quella con l'ego
- per l'anno 2015 - Fernando Alonso ... sull'orlo della crisi di nervi
- per l'anno 2014 - Sebastian Vettel ... dalle stelle alle stalle in nove mesi netti
- per l'anno 2013 - Mark Webber ... con tutti gli acciacchi di salute suoi e della vettura
- sempre per l'anno 2012 - Michael Schumacher - premio alla carriera.
- per l'anno 2012 - Romain Grosjean
- per l'anno 2011 - Lewis Hamilton
- Team già premiati (click sul link per andare alla premiazione):
- per l'anno 2018 - McLaren ctrl+alt+canc
- per l'anno 2017 - Ferrari ... tu conosci il nome ha creato solo confusione
- per l'anno 2017 - Ferrari ... tu conosci il nome ha creato solo confusione
- per l'anno 2016 - Red Bull ... vorrei ma non posso
- per l'anno 2015 - Ferrari ... perchè dev'essere davvero davvero difficile trovare sempre qualcosa di cui lamentarsi
- per l'anno 2014 - Ferrari ... una scuderia allo sbaraglio
Nessun commento:
Posta un commento